
Cosa si fa in cantina a marzo?
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Bella domanda!
Nell’immaginario comune semplicemente nulla!
L’immagine è quella del messicano con sombrero gigante che fa la siesta appoggiato ad un serbatoio (rigorosamente Algor) ed aspetta che il vino faccia la prima mossa. È davvero così? No…
Mentre in cantina proseguono gli affinamenti, in vigna si vanno a sostituire quelle che in gergo tecnico si definiscono “le barbatelle”, si innestano le piantine nuove e si va poi a manutenere l’armatura dei vigneti verificando e lavorando sui fili, i pali e le recinzioni.
Dunque mentre la natura si prepara alla primavera, i vini si godono un momento di tranquillità e serenità, lasciando che le sostanze chimiche si combinino tra loro, creando le sfumature di sapore e aroma che li caratterizzeranno. Non sarà sbagliato, dunque, definire la cantina come una sorta di laboratorio segreto in questo periodo: gli enologi osservano attentamente ogni minimo movimento, i vini continuano a evolversi e ad acquisire complessità, fino a raggiungere la loro maturità, pronti per essere degustati e apprezzati dai palati più esigenti.